Ricerca cadaveri o resti umani

(per gentile concessione di Enrico Silingardi e dell' Istituto di Medicina Legale di Milano)

Una delle più grandi sfide che un investigatore incontra nella sua carriera è la localizzazione dei resti di una persona scomparsa. Negli ultimi decenni i progressi tecnologici hanno messo a disposizione della polizia molti strumenti sofisticati per aiutare le indagini alla localizzazione di resti umani come aerei con detector a raggi infrarossi, radar in grado di penetrare il terreno, sensori elettromagnetici e sensori biologici. La maggior parte di questi metodi ha riscosso ben pochi successi e nonostante lunghe ricerche non sono ancora stati prodotti strumenti più efficaci.
Nel 1974 fu addestrato il primo cane esclusivamente per la ricerca di cadaveri da parte del dipartimento di polizia di New York. Da allora furono istituiti diversi programmi di addestramento negli Stati Uniti da parte delle forze di polizia, dell'F.B.I. e anche da alcuni volontari della National Search and Rescue Association.
L'addestramento dei cani da ricerca si estende a varie specializzazioni: ricerca dei dispersi in superficie, nei boschi, sotto le macerie, annegati, vittime di esplosioni o incendi devastanti e corpi sepolti. In Europa i team più attivi si trovano in Olanda (due unità) e a Manchester (quattro unità); altri corpi di polizia utilizzano analoghi team ma sono poco conosciuti.

L' ADDESTRAMENTO
Il primo grosso problema da affrontare è cosa utilizzare come materiale odoroso. Escluso che il materiale da utilizzare per addestrare un cane da ricerca di cadaveri possa essere parti di corpi umani, per ovvie implicazioni etiche e legali, il materiale può essere costituito da carne di maiale, acido isobutrico o altri sostituti chimici come cadaverina e putridina. Questi materiali hanno però lo svantaggio di creare un forte impatto ambientale. Un'ottima soluzione è stata ideata e venduta in fiale dalla SIGMA Chemicals (Usa) ed è lo Pseudo-corpo 1 e 2 che, garantiscono, è sicura per i cani e per l'ambiente. Questo prodotto ha alcuni vantaggi: 1) Sicuro per l'ambiente e per i cani - 2) Inodore per l'uomo ma facilmente individuabile dai cani - 3) Facile da maneggiare, immagazzinare e trasportare. Altri materiali usati per l'addestramento sono la classica pallina da tennis lasciata accanto a parti di corpo umano in decomposizione ed anche indumenti recuperati da cadaveri una volta rilasciati dall'autorità giudiziaria.
L'addestramento, come detto, utilizza carne di maiale a pezzi in vari stadi di decomposizione per il sotterramento e la ricerca nel giro di qualche giorno oppure il seppellimento di maialini per la ricerca dopo qualche mese. Il training di base inizia praticando piccoli fori nel terreno di circa 3 cm. di diametro con una profondità di 10 cm. in linea retta per dieci metri e preparando più file parallele avendo cura di sfalsare di 15 cm. la posizione della fila precedente. Il cane, trattenuto al guinzaglio e con pettorina, è invitato a seguire queste linee indicandogli con un'asta le singole piccole buche nelle quali vengono posti dei minuti ritagli di cotica di maiale fresca o con un certo grado di invecchiamento. La naturale propensione dell'animale al mangiare fa si' che avvenga il ritrovamento. La segnalazione può avvenire in due modi:

  • Scavando o abbaiando, se nell'addestramento è stata enfatizzata la sua propensione al recupero o alla richiesta del suo oggetto di gioco.
  • Sedendosi di fronte al reperto fissandolo con lo sguardo, in attesa della sua pallina che gli viene lanciata sul punto esatto della segnalazione.

Dopo una prima fase propedeutica di ricerca nella griglia forata e di continui rinforzi al ritrovamento, i tempi di gratificazione si allungano alternando ritrovamenti/segnalazioni e rinforzi positivi fino a dilazione il momento della gratificazione al solo risultato finale positivo. Si passa quindi alla ricerca di un reperto in un'area ristretta, la cui posizione è nota al conduttore, e deve essere localizzata con precisione dal cane. Infine si preparano occasioni di ricerca seppellendo dei maialini e avendo cura di non lasciare alcuna traccia identificativa della posizione esatta del reperto. I reperti vanno interrati alcuni mesi prima e lasciati per successive ricerche. A tal riguardo occorre sostenere che la preparazione del conduttore deve essere adeguata per conoscenza della superficie del terreno, della botanica e della modificazione chimica del sottosuolo. Nell'addestramento sono inserite anche le varianti relative alla ricerca di corpi a seguito di incendi, disastri aerei o esplosioni bruciando la carne con legno, benzina o cherosene aereo. Anche per l'addestramento alla ricerca di persone annegate sono utilizzati gli indumenti di una vittima o parti di maiale per legarli al fondo di un corso d'acqua e farne poi ricercare dai cani l'odore in superficie. Questa ricerca si effettua con il cane accucciato a prua, controvento, zigzagando sull'area interessata fino alla segnalazione. In questo caso il premio al cane è dato dalla pallina che il conduttore tiene con una mano sotto il pelo dell'acqua e lascia balzare in superficie quando giudica che la segnalazione sia sufficientemente indicativa da ritenere che sia il momento di gratificare il cane.

LA RICERCA 
Attualmente i cani da ricerca sono il miglior strumento conosciuto per questo lavoro spiacevole ma necessario. Il cane da solo, però, non può risolvere tutti i problemi: occorre grande collaborazione e comunicazione tra i reparti di investigazione e una specifica preparazione del conduttore. Molti e minuti sono i segnali che possono essere interpretati per la localizzazione di un corpo sepolto. Ad iniziare dalla vegetazione, dalla diversa colorazione della terra o da avvallamenti determinati dall'assestamento del terreno oppure dal collasso della cassa toracica e della riduzione della massa corporea. Piccole cunette determinate dai residui di terra frutto dello scavo ma non più utilizzati per la ricopertura della fossa. L'incremento dell'attività degli insetti sulla superficie del terreno o degli animali predatori. Segnali, come pietre o tronchi, utilizzati dal seppellitore come punti di riferimento. Una volta che l'unità cinofila è sul luogo della ricerca, devono essere seguite alcune procedure per assicurare il migliore risultato.

  1. Definire l'area di ricerca per ogni conduttore
  2. Limitare il numero di persone presenti al minimo
  3. Permettere al conduttore di organizzare e condurre la ricerca del cane senza interferenze
  4. Se la ricerca è su una vasta area dovrebbero essere coinvolte più unità
  5. Non fissare un tempo limite per le ricerche
  6. Non aspettarsi miracoli: il conduttore vi darà il suo onesto parere sui risultati.

Durante il lavoro sul campo, la responsabilità maggiore del conduttore consiste nel valutare i fatti che riguardano il caso: radunare le informazioni necessarie e abbinarle allo specifico addestramento in modo da definire l’area di ricerca e pianificare un piano per fornire al cane la migliore opportunità di localizzare l’odore dei resti. Se il conduttore sbaglia nel definire l’area di ricerca o nel rendere l’odore accessibile e il cane non si avvicina mai all’area dove è presente l’odore dei resti, allora il conduttore sarà responsabile dell’insuccesso della squarta. Una ricerca non consiste solo ne semplice vagare, lasciando che il cane annusi a caso l’area, ma comprende la raccolta precisa dei fatti, l’analisi e l’uso appropriato di strumenti utili per rendere l’odore raggiungibile dal cane. Alcuni degli strumenti impiegati per aumentare la reperibilità dell’odore sono aste di acciaio appuntite per forare il terreno, sonde per carotature per verificare la consistenza e il colore del terreno sottostante, una piccola stazione meteorologica per tenere sempre sotto controllo velocità dell’aria, umidità, temperatura e pressione atmosferica. E’ fondamentale pianificare l’area di ricerca suddividendo le aree su mappe topografiche e l’assegnazione a singoli o a coppie di team di ricerca.

Ogni indagine deve essere condotta come se l’area di ricerca fosse la scena di un crimine. Non solo deve essere redatto un documento sulle attività della squadra RRU, ma questa deve operare in modo da non inquinare le prove. Per esempio alcune delle tecniche includono l’uso di cani che mostrino un atteggiamento passivo di attenzione quando localizzano l’odore dei resti. Possono assumere una posizione supina o sedersi strettamente a contatto con la fonte dell’odore. Non solo la squadra deve sforzarsi di non danneggiare niente durante la propria parte di ricerca, ma deve utilizzare bandierine o altri segnali riconoscibili per marcare i posti che richiedono ulteriori approfondimenti e comunicare con chiarezza i propri metodi e ciò che serve. Una nota scritta o una spiegazione verbale sulle modalità di ricerca e sulle scoperte fatte dovrà essere fornita all’investigatore capo. Se qualcuno richiede assistenza alle squadre RRU, è importante conoscerne l’esperienza e per valutare il livello di competenza. Bisogna fare domande perché non ci siano domande sottintese. E’ consigliabile informarsi al riguardo presso i locali Nuclei Operativi dei Carabinieri o presso i laboratori della Polizia Scientifica e altresì presso l’Istituto di Medicina Legale o Laboratori di Antropologia Forense che attesteranno lo stretto rapporto tra le due unità e il reciproco scambio di informazioni e consultazioni . A colloquio con il responsabile RRU è giusto informarsi riguardo il loro addestramento e i casi trattati. Altrettanto importante è la consapevolezza di ciò che viene richiesto per diventare una squadra RRU competente e come misurarne la validità nell’indagine. La ricerca di resti umani è uno strumento legale per lasciar parlare le vittime e consegnare i criminali alla giustizia. Ad oggi le uniche Unità Cinofile così specializzate sono quelle che il LABANOF (Laboratorio di antropologia e odontologia forense) dell’Istituto di Medicina Legale dell’Università di Milano ha creato dal 2000 e sono solo sette.

di Enrico Silingardi